martedì 30 dicembre 2008
Anno nuovo vita nuova
Da quest'anno perdo quei chili di troppo adottati nell'86.
La smetterò di oziare davanti televisione, computer e videogiochi.
Basta col mangiarsi le unghie, togliersi le doppie punte e spremersi i brufoli.
Da quest'anno solo sport e alimentazione sana.
Nessuno sarà più in grado di stressarmi, farmi inc**** o perdere la pazienza.
Peace&Love sarà la mia nuova filosofia di vita.
La mia camera sarà il tempio di ordine e pulizia.
Nel tempo libero mi dedicherò solo alla lettura, scrittura e arte.
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giovedì 30 ottobre 2008
Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
Pablo Neruda
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E poi dicono
E poi dicono.
E poi dicono che noi giovani non vogliamo lavorare, dicono che non abbiamo più i valori di una volta, dicono che non crediamo più a niente.
E poi dicono che si stava meglio quando si stava peggio, dicono che non c'è più tolleranza, che sta andando sempre peggio.
Dicono che "ci dovevi pensare prima", che se non fai subito qualcosa poi sarà sempre più difficile.
E poi non capiscono che "gli altri, la gente, le persone, la società" sono realtà in cui anche loro stessi sono compresi. Come io stessa sono presente in queste parole.
E non capiamo che puntando un dito verso qualcuno ci sono almeno altre 3 dita puntate verso di noi.
Io alzo le mani.
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sabato 18 ottobre 2008
E quindi?
E quindi?
Avete presente quelle persone che parlano per frasi fatte?
Quelle persone che fanno del luogo comune la loro filosofia di vita?
A me è capitato di incontrarle. Sembrano degli enormi jukebox dai quali ad ogni monetina esce fuori una banalissima, scontatissima e inutilissima ovvietà sulla vita, l'amore, il sesso, il gioco d'azzardo.
Queste persone potrebbero camparci una vita intera perchè esiste una frase fatta per ogni cosa.
Finchè si parla di luoghi comuni la cosa è più sopportabile dato che il luogo comune è contestabile in base alla situazione in questione.
Ma quando si tratta delle ovvietà lì allora c'è un'unica risposta, che spontanea e irrefrenabile esce fuori dalle mie labbra: e quindi?!
Per non cadere in discussioni inutili e senza senso questa è l'unica risposta che so dare.
Non fraintendetemi, i luoghi comuni e le frasi fatte se qualcuno le ha inventate a qualcosa dovranno servire (sicuramente saranno nate in conversazioni prive di argomenti), e mi capita di usarle per carità.
Ma voglio fare un appello: usatele con moderazione, perchè il troppo storpia :-)
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domenica 5 ottobre 2008
Benvenuto al Teatro del Torrino
In un’epoca in cui tutto è “di massa”, dove il multisala divora il piccolo cinema e il centro commerciale soffoca il negozietto, c’è bisogno di un luogo in cui le persone possano condividere esperienze e sentirsi parte di una comunità; un posto fatto di cultura, divertimento, passione e curiosità.
Nasce con questa intenzione il Teatro del Torrino.
A distanza di 8 anni dalla sua costruzione, la sala pluriuso Giuseppe Mees, da quest’anno, grazie alla concessione e alla disponibilità del parroco don Massimo e dei viceparroci, sarà luogo, non solo delle importanti iniziative parrocchiali, ma di una ricca e coinvolgente stagione teatrale. La gestione e direzione dello spazio e delle sue iniziative è affidata a Luca Pizzurro e Fabio Di Dio Busà, appassionati ed esperti di teatro.
Da questo ottobre infatti avranno luogo corsi di recitazione base e avanzata, corsi di regia e scrittura teatrale, corsi di recitazione per bambini, teatro comico, stage come aiuto regista e musical.
Il Teatro del Torrino propone inoltre un interessante programma di spettacoli Matinèe per le scuole elementari, medie e superiori. Hansel e Gretel, Pirandello, Anna Frank e molti altri sono i personaggi che i ragazzi potranno incontrare e conoscere grazie alla compagnia Viaggi&Miraggi pronta a mettere impegno e passione al servizio del pubblico.
Da Ottobre per tutti è in programma una stagione teatrale che spazia dalla poesia alla musica, dalla tragedia alla commedia.
La sala infine rimane uno spazio disponibile per l’affitto di qualsiasi iniziativa di natura artistica o culturale come prove, saggi, concerti o letture.
Alla base dell’iniziativa c’è la volontà di portare l’arte del Teatro nei quartieri periferici di Roma, perché tutti ne possano godere grazie ad una struttura adeguata e ad un programma vario e di qualità.
Il nuovo Teatro del Torrino nasce dalla considerazione dei due responsabili, Luca Pizzurro e Fabio Di Dio Busà, del teatro come luogo in cui da sempre vivono insieme impegno, passione, dedizione, emozione e talento; dove si mescolano realtà e finzione, cultura e fantasia.
L’invito agli spettacoli è rivolto a tutta la comunità perché questi eventi possano essere i primi di una serie di successi: il teatro è un’emozione da vivere insieme e non c’è protagonista più importante del pubblico.
Per informazioni:
Luca Pizzurro 3388193oo1
Fabio Di Dio Busà 3472114854
www.teatrodeltorrino.it
www.viaggimiraggi.com
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sabato 27 settembre 2008
Bon apetì
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mercoledì 24 settembre 2008
Diario di una disoccupata
la ricerca del lavoro questo mese è stata lunga ed emozionante.
"Pronto? buongiorno, mi chiedevo se nella vostra prestigiosa agenzia internazionale c'era posto per una giovane e volenterosa copywriter per un posto di stagista/creativa".
....tu tu tu tu tu
"Ehm buongiorno , mi chiedevo se per caso vi avanzava un posto in agenzia per un'aspirante copy squattrinata e tutt'ora nullafacente per stage mal retribuito".
....oh si certo mi lasci il suo recapito e la contatteremo noi per un colloquio!
"Salve, cerco un posto in agenzia creativa, qualunque mansione vagamente collegata al mestiere di scrivere mi va bene, nessuna particolare pretesa, se non vi va potete anche non pagarmi."
...guardi le posso dare i nomi di gente interessata alla sua proposta.
"Pronto? scusi posso prenotare una visita guidata presso la vostra agenzia creativa? sono malata terminale e questo è il mio solo e unico desiderio prima di morire.
...ma certo tanto qui non c'è molto da fare, venga lunedì mattina!
alle mercoledì, settembre 24, 2008 1 commenti
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giovedì 11 settembre 2008
venerdì 13 giugno 2008
sabato 7 giugno 2008
venerdì 6 giugno 2008
Il colore del grano
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…"
"Chi sei?" domando il piccolo principe, "sei molto carino…"
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, "sono cosi triste…"
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire "addomesticare"?"
"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire "addomesticare"?"
"Gli uomini", disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E molto noioso! Allevano anche delle galline. E il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco amici. Che cosa vuole dire "addomesticare"?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"…"
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi.
Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro per te unica al mondo".
"Comincio a capire", disse il piccolo principe. "C’e un fiore… credo che mi abbia addomesticato…"
"Comincio a capire", disse il piccolo principe. "C’e un fiore… credo che mi abbia addomesticato…"
"E possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra…"
"Oh! Non e sulla Terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembro perplessa:
"Su un altro pianeta?"
"Si".
"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
"No".
"Questo mi interessa! E delle galline?"
"No".
"Non c’e niente di perfetto", sospiro la volpe.
Ma la volpe ritorno alla sua idea:
"La mia vita e monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara come illuminata. Conoscero un rumore di passi che sara diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e triste! Ma tu hai dei capelli color dell’oro. Allora sara meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e dorato, mi fara pensare a te. E amero il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardo a lungo il piccolo principe:
"Per favore… addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che bisogna fare?" domando il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, cosi, nell’erba. Io ti guardero con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ piu vicino…"
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero ad essere felice. Col passare dell’ora aumentera la mia felicita. Quando saranno le quattro incomincero ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro il prezzo della felicita! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
"Che cos’e un rito?" disse il piccolo principe .
"Anche questa e una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’e un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi il piccolo principe addomestico la volpe. E quando l’ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "… piangero".
"La colpa e tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
"E vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi aggiunse:
"Va’ a rivedere le rose. Capirai che la tua rosa e unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto un mio amico e ora e per me unica al mondo".
Le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi assomigli, ma lei, lei sola, e piu importante di tutte voi, perché e lei che ho innaffiata. Perché e lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché e lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre perle farfalle). Perché e lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché e la mia rosa".
E ritornò dalla volpe.
"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale e invisibile agli occhi".
"L’essenziale e invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe , per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi importante".
"E il tempo che ho perduto perla mia rosa…" sussurro il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
"Io sono responsabile della mia rosa…" ripeté il piccolo principe per ricordarselo.
alle venerdì, giugno 06, 2008 2 commenti
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lunedì 2 giugno 2008
Lo scafandro e la farfalla
L’ictus non se l’era presa con le funzioni cerebrali, aveva scelto ciò che molti spesso sottovalutano o sminuiscono. Aveva scelto il suo corpo.
Intrappolato dentro quel pesante scafandro Jean si è aggrappato alla vita come forse non aveva mai fatto e solo attraverso il suo sbattere dell’occhio come ali di farfalla è riuscito a dettare e far pubblicare la sua storia.
“Lo scafandro e la farfalla” è il titolo del libro pubblicato nel 1997 e dell’omonimo film che mostra la condizione di handicap senza falsi pietismi ma con un’umanità sconvolgente.
Una storia commovente e coraggiosa che porta lo spettatore a riflettere sulla gravità dei propri problemi e detta un nuovo metro di giudizio.
Una visione consigliata a tutti, soprattutto a quelli che la vita la spingono sempre fino al limite, sempre in cerca di qualcos’altro, ignari delle grandi fortune delle quali sono già in possesso.
alle lunedì, giugno 02, 2008 1 commenti
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Don Chisciotte della Mancia
Cuor di mela
alle lunedì, giugno 02, 2008 0 commenti
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giovedì 29 maggio 2008
Scribacchiando
alle giovedì, maggio 29, 2008 1 commenti
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lunedì 12 maggio 2008
Wait for me I'll come back
alle lunedì, maggio 12, 2008 3 commenti
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domenica 6 aprile 2008
Prova a sorridere
alle domenica, aprile 06, 2008 3 commenti
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martedì 1 aprile 2008
In mezzo alla corrente
Si può vivere senza provare tutto questo. Si vive da spettatori, si vive in stanby.
Più tutto si somma e più la vita comincia a spingere; prima pensavi di stare solo osservando il suo scorrere, ora ti accorgi che in realtà ci sei proprio in mezzo e ogni spintone ti trascina un po' più in là. Finisci spesso dove non ti aspettavi, ancora una volta pensando di essere uscito dalla corrente, disperso ma finalmente fuori.
Nella corrente ci siamo sempre stati e sempre lo saremo; l'unica scelta che abbiamo è nasconderci dietro a qualche masso per evitare che la vita ci renda vivi, oppure abbandonarci allo scorrere dei suoi eventi, consapevoli che la nostra posizione cambierà sicuramente ma almeno avremo lottato per direzionarla verso i nostri sogni.
alle martedì, aprile 01, 2008 2 commenti
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venerdì 14 marzo 2008
Signor Palmerino, è stato un piacere
alle venerdì, marzo 14, 2008 0 commenti
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venerdì 7 marzo 2008
Omaggio ai maestri
alle venerdì, marzo 07, 2008 5 commenti
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